Il mio viaggio (più che altro gita di fine viaggio) in solitaria per le città dell'anello d'Oro parte con Vladimir...prendo l'električka da Mosca alle 14 e in 3 soporifere ore sono lì.
Questo mi permette di confrontarmi con altre situazioni di vita quotidiana russa: l'incontro con una bigliettaia della stazione centrale di Mosca e l'esperienza električka, il treno locale senza assegnazione di posto.
La missione del giorno è prendere i biglietti per Vladimir prima e S.Pietroburgo dopo, visto che abbiamo scoperto che il treno diretto Mosca -Tallinn è decisamente fuori budget per me,in quanto sono finiti i biglietti di 3 classe.
Manco a dirlo, la bigliettaia non parla una parola d'inglese e serve a poco il mio biglietto con i nomi delle destinazioni in cirillico se poi lei deve ribattere qualcosa.... alla fine sarà un signore in fila dietro di me a salvarmi e a tradurmi in inglese che non ci sono più posti su nessun treno per Vladimir...così penso che dovrò cambiare programma per l'ennesima volta ma la fila con un senso di conquista perchè stringo tra le mani il biglietto per S.Pietroburgo, da cui spero di riuscire a lasciare la Russia....non che abbia fretta di andarmene...ma purtroppo c'è un aereo che mi aspetta da Riga. Il giorno dopo Irina riesce a prendermi un biglietto per quel treno per Vladimir per cui i posti dovevano essere finiti(!!!) e così affronto l'esperienza di prendere un treno in cui i posti non sono assegnati....ergo la gente arriva con largo anticipo e sgomita per conquistare un posto a sedere perchè, a quanto pare, c'è un fenomeno di overbooking selvaggio(sempre per la serie...la ferrovia russa pensa a voi!). Sono fortunata perchè conquisto il mio posto vicino ad un vecchietto alcolico e una signora sudata. Frastornata dall'olezzo russo dormirò per un paio d'ore..Arrivata a Vladimir parto per un giro a piedi ma lo zaino sta per uccidermi e decido di andare alla fermata del bus della casa della mia host con largo anticipo..peccato che non calcolo che sul bus nessuno parla inglese e la bigliettaia lesina in indicazioni mimiche per mostrarmi la fermata...mi investe con una serie di parole inintelleggibili. Credo che mi odi..ma forse mi disprezza solo perchè non so il russo...bhe continuo a stressarla di domande a cui lei risponde sempre gettandomi addosso le stesse 3 parole...forse crede che urlandomele addosso io potrò capirne meglio il significato....forse capisco dove devo scendere...chiedo a qualcuno...oddio nessuno capisce...scende un ragazzo dal bus che ha visto la scena con la bigliettaia e mi chiede in inglese dove volessi andare e mi spiega dov'è la fermata per l'altro bus. L'altra bigliettaia è più amichevole e mi indicherà la fermata con una smorfia che con un po' di fantasia potrebbe anche sembrare un sorriso. Arrivo in ritardo alla fermata. Poco male perchè la mia host mi farà aspettare 2 ore...poi riusciamo ad andare a casa sua e poi ad un picnic coi suoi amici. Mica come come inizio della mia avventura in solitaria...
il motivo percui la mia attenzione cade su questa stazione ferroviaria così bruttarella è che non ho prestato attenzione ad un dettaglio fondamentale...e nella mia testa....
pic nic con la mia host Yulia e i suoi amici
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