domenica 10 giugno 2007

piccola rivalsa mediatica stroncata sul nascere

Lorenzo , che da ottobre a maggio prossimi sarà impegnato nel giro del mondo, mi ha proposto di raccontare la mia esperienza da Couch Surfer sul suo blog e di diffonderla senza i travisamenti da polpettone giornalistico della Savini su "La Provincia di Como"che tanto mi han fatto incavolare....

Ecco quello che ho scritto di getto...senza pensare troppo...direte...si vede...va bhe pazienza...spero di essere almeno un pelo meno scoppiata della mia omonima (citazione di Davide)

Errata corrige: come volevasi dimostrare la mia carriera di giornalista è stata stroncata prima di nascere....pace... e menomale che la cosa doveva essere pubblicata senza travisamenti, mi vien da dire... ringrazio solo di averci perso detro davvero ben poco tempo...


Ovviamente gli ho risposto di lasciare perdere....ci manca solo che mi metto a perdere tempo per correggere il mio "redazionale".......poi ho fatto due più due e ho capito che è giornalista pure lui...e il potente motore di ricerca me ne ha dato la conferma... e poi non ho capito cosa di personale dovevo metterci...magari qualche storia scabrosa come quella dell'orologio? O nomi, cognomi ed indirizzi dei miei hosts? O elencare in fila indiana tutti i meeting a cui ho partecipato? Bho......


Sono una ragazza comasca di 23 anni con l’interesse per i viaggi e da qualche mese sono una couch surfer, una cacciatrice ed offerente di divani.
Il Couch Surfing è un sistema di scambio di ospitalità internazionale reso possibile grazie ad un database di profili di persone, contenuto sul sito http://www.couchsurfing.com/, che cercano ospitalità o che si rendono disponibili ad ospitare qualcuno a casa propria in modo gratuito. I couch surfers sono una community in piena regola che attualmente conta più di 304.000 iscritti, provenienti da 220 paesi. Insomma, un gruppo numericamente più che sufficiente a fare un giro del mondo in piena regola saltando, o,per meglio dire, surfando, da un divano all’altro. Il Couch Surfing, però, è molto di più di un sistema economico per viaggiare e ce ne si rende conto già al momento dell’iscrizione; è un sistema per stringere amicizie con persone da tutto il mondo ed entrare in contatto con altre culture nel modo più diretto possibile, dalla prospettiva che offre, appunto, il divano del tuo host, colui che ti ospita. Essere ospitati ti permette, infatti, di entrare nella quotidianità di una persona e ti rende consapevole di altri stili di vita, di altre usanze. E ,allo stesso modo, ospitare ti permette di avere un incontro e un confronto arricchente con tante altre persone. E con questi principi in testa il Couch Surfing diventa davvero un veicolo di amicizia globale, di tolleranza, di conoscenza e condivisione che mira ad abbattere le divisioni tra popoli e culture diversi e, virtualmente, i confini tra stati; un ponte tra persone che vivono a migliaia di chilometri l’una dall’altra o anche tra compaesani. E’, infatti, dalla partecipazione ai vari gruppi locali che inizia l’avventura di tantissimi couch surfers. Proprio come è successo anche a me, che sono entrata nel gruppo di Milano quasi per caso, grazie ad un passaparola di un altro studente della mia università, la statale di Milano, attratta dall’idea di conoscere persone nuove nella città in cui studio e avvicinarmi a questo nuovo modo di viaggiare. Pochi giorni dopo la mia iscrizione ero già a Milano ad una cena Cs e assaporavo il clima meraviglioso di questi meeting in cui il nuovo arrivato diventa subito un amico e si sente già a casa e mi ritrovavo a chiedere ospitalità a qualcuno di loro per la notte. Naturalmente in tanti si sono offerti di ospitarmi anche se poi la serata è andata in un modo un po’ diverso dal previsto: nessuno di noi ha dormito e abbiamo tirato le sette del mattino in giro per la città ed infine a casa di Pietro, nostro moderatore nonché ambasciatore….scene ordinarie di nuovi arrivi in un gruppo coeso ed attivo,insomma. Naturale il tornare a casa felici sperando di ritrovarsi al più presto al prossimo meeting, aperitivo o pic-nic. Poi le amicizie si cementano e iniziano a far parte della tua quotidianità e allora sale la voglia di partire insieme per un meeting o un campo, magari all’estero, o per una vacanza . Ed è proprio così che anch’io mi sono ritrovata a partire con alcuni amici del gruppo di Milano per un pic-nic a Zurigo. Poi ti guardi intorno e pensi a come sarebbe bello che ci fosse un gruppo così anche nella tua città e, sempre grazie all’incitamento di alcuni amici del gruppo di Milano, battezzi il nuovo gruppo di Como e inizi a conoscere nuove persone della tua città sperando che presto il gruppo diventi attivo e che arrivino in tanti a surfare il tuo couch nuovo di zecca. Arriva poi l’estate e inizi a programmare le tue vacanze, firmate cs, naturalmente. Ed è così che tra luglio ed agosto mi sono lanciata in un interrail in solitaria in Germania le cui tappe han toccato Francoforte, Magonza,Colonia, Aquisgrana, Duesseldorf, Osnabrueck, Muenster, Brema, Amburgo, Lubecca, Berlino, Potsdam, Dessau e Hannover. Alcune tra queste città sono state visitate di passaggio ma nella maggior parte dei casi sono stata ospitata da altri couchsurfers tedeschi. In tutte queste città, o per meglio dire, in tutte queste case “d’adozione”, ho lasciato un pezzettino di cuore perché chi mi ha ospitato si è sempre dimostrato un buon amico e ha messo a mia disposizione la sua casa e il suo tempo pur di farmi visitare la città e conoscerne gli aspetti più nascosti, che un turista di solito non riesce a cogliere, se non ha al suo fianco un locale. A chi mi chiede se non sia un sistema pericoloso dico che nella maggior parte dei casi mi sono davvero sentita come a casa, davvero a mio agio e quasi protetta; i miei host diventavano infatti, oltre che amici, i miei punti di riferimento, una sorta di nuova famiglia, in un viaggio frenetico fatto di tanti treni da rincorrere con uno zainone enorme e pesantissimo sulle spalle. Tirando le somme è stata una gran bella esperienza sotto tutti i punti di vista per me e credo che non mi sarebbe mai balenata l’idea di intraprendere un viaggio del genere da sola se non avessi saputo di avere alle spalle il sostegno del Cs . Diventare couch surfer ha ,difatti, cambiato radicalmente il mio modo di concepire il viaggio e di relazionarmi col mondo e ha davvero ampliato i miei orizzonti sia culturali che “spaziali”. Non è un’esagerazione dire che per molti di noi essere couch surfers diventa sotto certi aspetti quasi una filosofia di vita. Tornando a casa, ti senti, infatti, davvero amico del mondo e non vedi l’ora di ricambiare il favore ospitando altre persone e ti sembra di guardare con occhi nuovi la tua città e speri di poter far partecipe dei suoi piccoli segreti i tuoi prossimi ospiti, i tuoi futuri amici internazionali. L’unico inconveniente può essere una sorta di dipendenza da viaggio che “affligge” molti couch surfers. Anche me.. tra un mese si riparte,zaino in spalla, meta Slovacchia ed Austria con altri couch surfers e su altri couch……… scene ordinarie di vita da couchsurfer.



Per dovere di cronaca vi metto l'articolo della Savini, pubblicato su "la Provincia di Como" gentilmente scannerizzato e diffuso in cs da Davide.
Notare certe perle come "Acquisgrana" con la c, Hessau invece di Dessau..ecc...
p.s: non sapevo di aver perso l'ultimo treno verso casa da Milano e di aver dovuto chiedere ospitalità per la notte...a me risultava di essermi consapevolmente fermata a Milano per la cena Cs, ben conscia del fatto che l'ultimo treno era alle 10,10 e mezza e quindi che avrei dovuto fermarmi dagli amici milanesi.... inezie...sorvoliamo...di base quello che mi aveva fatto arrabbiare era che la tizia ha raccontato la vicenda a modo suo, facendomi passare per la convinta scroccona di vacanze e facendo ruotare tutto l'articolo sull'imprevisto dell'orologio ...insomma sembra che io stia demolendo il sistema cs visto che la tizia si è riservata di non scrivere tutte le cose positive dell'esperienza che le ho racontato in mezz'ora buona al telefono....non prendiamo tutto quello che c'è nei giornali come oro colato!!
take care...
Anna


9 commenti:

Kris ha detto...

Mi vien quasi da ridere nel leggere quel "nel pezzo tu ci sei poco"..la mia impressione è che al posto di valorizzare
1) il fatto che sei riuscita a spiegare quello che la Savini manco era arrivata a capire, figuriamoci a raccontare
2)che sicuramente hai fatto di più che snocciolare simpatici aneddoti o brevi flash che fanno sangue
ha fatto critiche da maestrino..andiamo Lorenzo, o come dicevan tutti Renzo, se si voleva continuare a leggere un intrico di episodi buttati lì a casaccio giusto per rendere il pezzo più vissuto e meno comprensibile ci bastava il capolavoro de "La Provincia", no?
Cmq Mupps, anche se di giornalismo non ne capisco un tubazzo, secondo me l'hai scritto molto bene quel pezzo soprattutto perchè di quello che sei e di quello che pensi c'è molto lì dentro.
In attesa che gli stolti capiscano e che la vendetta mediatica si compia ;-) hihihii
basci basci

eins,zwei,drei,g'suffa ha detto...

Grazie Muppettina per l'appoggio, sei davvero un tesoro!!!! Sono davvero contenta che tu abbia capito cosa volevo esprimere e in che misura!!Pensa che già a me era sembrato di essere finita troppo nell'autobiografico...e infatti gliel'ho scritto per email che non volevo un'intervista su mia vita, morte e miracoli dalla Savini...anzi...tutt'altro... ma solo che non travisasse le mie parole e che non mi facesse passare per l'entusiasta delle vacanze a scrocco e che non basasse tutto l'articolo sul mio inconveniente dell'orologio facendolo sembrare una tragedia dimenticandosi di citare tutte le cose belle che quest'esperienza mi ha dato..ma tu Muppettina già lo sai...già ti ho fatto una testa così con questa storia!!!

Hihi,comunque,per quanto mi riguarda la riavalsa mediatica sì è già compiuta qui!!!E ringrazio l'omino di avermene dato l'idea!

Grazie mille piccola
un bacione grande!

raffi ha detto...

Credo Anna,
che tu abbia travisato tutto e che nella foga di imbastire una vendetta mediatica tu abbia fatto molto di peggio della Savini; se il suo è cattivo giornalismo, il tuo è abuso della buona fede e della cortesia altrui.

1) Hai reso pubblica della corrispondenza privata il che è eticamente deplorevole

2) Critichi la Savini per refusi, travisamenti, manipolazioni, poi mi fai dire che definisco il giornalismo de 'La Provincia' di buona fattura.

In realtà ho scritto: " Da alcuni giorni tra i lettori de ‘La Provincia‘ c’è anche il Cairoli; trovo, ma la mia è ancora una lettura superficiale, che il mix tra locale e nazionale sia di buona fattura".
Il mio era un giudizio sospeso ed espresso più che altro sul mix di locale e nazionale

3) Sono giornalista da poco, e free lance comunque. Sono sempre stato sceneggiatore.
Non stroncavo nulla. Ti invitavo solo a rendere il pezzo migliore.

Felicissimo tu non abbia accettato
L.

eins,zwei,drei,g'suffa ha detto...

Ciao Lorenzo,
ho eliminato la corrispodenza e i miei vari travisamenti di quanto hai scritto e, credo, tutto quanto possa recarti fastidio. Non volevo mancarti di rispetto in alcun modo anche perchè so che mi stavi facendo una cortesia nel darmi uno spazio che è tuo e te ne ringrazio.Mi spiace di aver mal interpretato i tuoi giudizi critici sullo stile de "la Provincia" .Comunque, avevo postato anche il tuo articolo,quindi ognuno lo avrebbe potuto leggere e farsi un'idea propria e pensare che la sottoscritta si era bevuta il cervello.Ad ogni modo avrei anche potuto fare a meno di metterlo dato che la mia vena polemica non era certo nè contro di te nè contro il tuo articolo, ma contro gli altri su "la Provincia".Quindi sarebbe bastato mettere quello.
Mi spiace che tu dica che ho approfittato della tua cortesia e buona fede e ti posso dire che anch'io pubblicando questo post, compresa la corrispondenza, ho agito in buona fede. Le cose che ho scritto qui le ho scritte anche a te per e-mail.. non credo tu abbia letto nulla di nuovo qui, se non la mia falsa interpretazione riguardo al tuo giudizio verso la testata locale, che, peraltro, ora ho tolto.
Ogni giudizio critico su quel che faccio o dico o scrivo è ben accetto da parte di tutti. Ancor di più perchè lo scrivere non è il mio campo d'azione. E ancor più se le critiche vengono da chi lo fa per professione e cerca di fare critiche costruttive.E ho colto che le critiche non fossero gratuite,davvero. Se ho detto "mi è venuto il dubbio che fosse un giornalista" è solo perchè, senza che questo fosse scritto a caratteri cubitali nel tuo profilo, è innegabile il valore di come scrivi ( e credo davvero che il tuo sia un bel blog)e allora ho capito perchè tu volessi migliorare il pezzo. Probabilmente un blogger che non scrive da professionista non me lo avrebbe chiesto. E' lapalissiano e giusto che un pezzo scritto di getto e, per giunta, da una che non sa scrivere non abbia questi requisiti. Se ho gettato la spugna non è certo perchè mi sono stizzita ma solo perchè da quello scritto avevamo aspettative diverse; io semplicemente dare un quadro impersonale ma non travisato di cosa sia il Cs e tu una storia più personale perchè il tuo blog è, come hai detto, fatto di gente che ama condividere storie con gli altri. E forse ho gettato la spugna anche perchè non mi sento all'altezza della cosa e non ho capito bene cosa avrei potuto cambiare.Quindi ho solo pensato che la destinazione editoriale fosse sbagliata...e l'ho messo qui con tutti gli enormi limiti che consapevolmente ha.
Un'ultima cosa...dopo un po' di riflessione ho realizzato come i termini vendetta e rivalsa c'entrino ben poco qui e come in questo caso possano dar adito ad interpretazioni sbagliate.Quindi sarà il caso che ci pensi più a lungo prima di scrivere i miei sfoghi ed utilizzi parole più consone. Non vorrei che qualcuno pensasse che io mi creda più in gamba rispetto agli altri...quanto di più sbagliato...qui quello che volevo esprimere con "vendetta" era semplicemente un concetto di rivalsa di idee, visto che lo scopo dello scritto era solo quello di far passare un concetto non travisato o mediato.
ciao e grazie
Anna

raffi ha detto...

Ho letto e apprezzato.
Jules Renard consigliava agli aspiranti scrittori di considerare la prosa quasi fosse crema pasticcera.
"Farla raffreddare prima di assaggiarla"

Incidente chiuso, crema perfettamente raffreddata. Riavvolgiamo il nastro e ricominciamo da capo.
Serena giornata :)

eins,zwei,drei,g'suffa ha detto...

GRAZIE!!!!!
Buona giornata anche a te!!!
ciao
Anna

IN VIA DI SVILUPPO ha detto...

I giornalisti della Provincia spesso esagerano un po' nella scrittura degli articoli: una volta dicevano che il nonno della mia amica era scappato di casa e che era stato ritrovato in fin di vita e invece stava benissimo...E' ovvio che poi uno si incazza..saranno anche professionisti ma a volte qualche errore lo fanno (soprattutto di grammatica, e non solo a parer mio)...
Dina, tu non mollare...Ho trovato una casa a Roma e tra un po' inizio al Campidoglio, ho anche il letto degli ospiti...vieni a trovarmi quando vuoi
baci
Ele

IN VIA DI SVILUPPO ha detto...

Ho letto l'articolo della Provincia e mi pare che sia lei eticamente riprovevole non ntu che pubblichi cose private...Tzè...E poi la Provincia non fa neanche un'informazione decente cercando di essere obiettiva ma è di parte e non voglio aggiungere altro!!
baci Dina, Ele

eins,zwei,drei,g'suffa ha detto...

Ciao Eleeeeeeeee!!!!!!!!!
grazie mileeeee!!!!
che bellloooooo!!!!!
Sono stracontenta che tu abbia trovato la casa!!!!!
Te l'avevo detto che il viaggio di perlustrazione/casa sarebbe andato bene!!!
Me lo sentivo!!!!
La brasiliana ti ha poi capita?
Grazie mille per l'invito!!!
Io adoro Romaaaa!!
Appena posso (che si traduce con ...appena non ho l'uni tra le balle per qualche days)vengo stravolentieri!!!
Intanto ti auguro un ottimo inizio di stage!!Lasciali tutti a bocca aperta e salutami Waltere!!!!
bascioni bascioni
Dina

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